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Secondo un documento NATO del 2010, lo “Strategic Concept for the Defence and Security of the Members of the North Atlantic Treaty Organization”, i cyberattacchi stanno diventando molto più frequenti e diversificati, andando a causare di conseguenza molti più danni per i governi, le aziende private, le infrastrutture ed anche per i trasporti. La vera novità di questo documento è l’aver introdotto il concetto di treshold, che letteralmente vuol dire soglia. Secondo la NATO, infatti, gli attacchi cibernetici possono essere talmente forti da riuscire a minare la stabilità del patto atlantico. Gli attacchi cibernetici infatti sono di varia natura, e possono essere causati sostanzialmente da chiunque.
Tra i vari attacchi cyber, i più rilevanti sono: il Malware, composto dalle parole Malicious e Software, è un Software malevolo usato spesso per rubare informazioni e dati sensibili dai vari computer; il Botnet, o interruzione distribuita del servizio, è una rete controllata da un botmaster e composta da dispositivi infettati da malware specializzato, detti bot o zombie, usata spesso per infettare ed attaccare un server; il Phishing, attraverso cui si cerca di ingannare una vittima per ottenere informazioni importanti quali codici bancari o dati finanziari. A questi attacchi, che sono di natura economica, se ne aggiungono due di natura ideologica. Il primo viene denominato Hacktivism ed ha come obiettivo quello di andare a dimostrare qualcosa. È considerata come una minaccia differente ed insidiosa, perché molto simile allo spionaggio cibernetico. Il secondo è l’Insider Threat, cioè un attacco malizioso ad un’organizzazione eseguito dal lavoratore stesso o qualcuno all’interno dell’azienda, in relazione a frode, furto di informazioni confidenziali e commerciali, etc.