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SPAZIO

Sta cambiando il concetto di spazio e di tempo: le cose che prima apparivano lontane si avvicinano e rientrano nel nostro spazio di esperienza. La ragione di questo fatto, come suggerisce Meyrowitz (1993), va cercata nella separazione tra luogo fisico e sociale che i nuovi media comportano. I media pre-elettronici, infatti, identificano il luogo fisico con la situazione sociale, tanto che per comunicare è necessario spostarsi, passare attraverso porte: i limiti fisici – muri, soglie, cancelli, siepi – definiscono chi partecipa e chi non partecipa a una certa situazione. Con l’avvento dei media elettronici luogo fisico e sociale si separano, consentendo comunicazioni che in precedenza erano possibili solo a individui che dividessero lo stesso spazio fisico: ormai lo spazio è molto più ampio di quello che definiamo con lo sguardo, più ampio del territorio in cui si è nati, della città in cui si lavora. Considerazioni analoghe valgono per il tempo, che viene compresso nel suo scorrimento fino alla contemporaneità: i fatti vengono osservati mentre avvengono.
Tutto questo, nel caso del web, consente di parlare di un nuovo tipo di paesaggio, la cui originalità, in rapporto ai media classici, è che gli individui possono contribuire alla sua costruzione. Si tratta, infatti, di un immenso mondo virtuale a partecipazione collettiva, uno spazio culturale da pensare non come luogo ma come esperienza.